Polo Umanistico.
I Sindaci di Arnesano e Monteroni scrivono al Presidente Vendola.
Dettagli della notizia
Al Presidente Giunta Regionale
BARI
E p.c. Al Presidente della Provincia di
LECCE
E p.c. al Sindaco del Comune di
LECCE
E p.c. al Rettore dell'Università di
LECCE
OGGETTO : Accordo di Programma fra Regione Puglia, Provincia, Città e Università di Lecce per il finanziamento del POLO UMANISTICO.
Richiesta di incontro urgente con i Comuni di Arnesano e Monteroni.
Egr. Sig. Presidente
l'Accordo di Programma fra Regione Puglia, Provincia, Città e Università di Lecce per il finanziamento del Polo Umanistico a Lecce è ritornato in questi giorni prepotentemente alla ribalta sullo scenario politico-amministrativo e sulle pagine dei giornali come tema di scottante attualità in relazione alla necessità di fare luce sulla procedura e sui motivi che hanno portato alla individuazione del sito destinato ad accogliere un progetto concepito con lo scopo di allocare in una nuova struttura le quattro Facoltà Umanistiche (Lettere, Filosofia, Scienze della Formazione, Beni Culturali), e la Facoltà di Giurisprudenza.
Non appena venuti a conoscenza dell'accordo di programma relativo al finanziamento del Polo Umanistico e alla sua ubicazione a ridosso della Manifattura Tabacchi a Lecce, il Comune di Arnesano, con un'accorata lettera alla S.V., e il Comune di Monteroni, con un dettagliato ricorso al Tar, manifestavano tutte le perplessità che inducevano le citate Amministrazioni Comunali, situate nel cuore dell'area universitaria, a non condividere una scelta che si riteneva sbagliata e irrazionale e sia chiaro certamente non per motivi di campanile.
Siamo perfettamente consapevoli delle esigenza di crescita e di sviluppo edilizio dell'Università, ma non possiamo essere assolutamente d'accordo sulla ubicazione in cui sviluppare tale crescita per la superficiale analisi che la sostiene, e cioè su dei terreni agricoli alle spalle della Manifattura Tabacchi, oggetto quindi di una variante al Prg della Città di Lecce.
Si tratta di una scelta economicamente e strategicamente non valida e non rispondente soprattutto, a nostro parere, alle esigenze complessive di una equilibrata crescita dell'intera area metropolitana leccese.
Si dovrebbe, a nostro avviso, ripensare un investimento così importante per tanti milioni di euro indirizzato alla realizzazione di una megastruttura, cementificando e deturpando, con elevati costi, per esempio per i terreni a destinazione agricola, quando già ci sono sul territorio strutture che ospitano corsi di laurea di queste facoltà e ci sono Comuni che hanno immobili e terreni destinati ad ospitare corsi e facoltà universitarie.
Strutture, è bene sottolineare, come nel caso di Arnesano e di Monteroni, che sono degne di essere sede di corsi universitari e di accoglienza per studenti e professori, in quanto moderne, funzionali, con tutti i requisiti di confort strutturali, di sicurezza e di spazio, cedute a costo zero per 30 anni all'Università ( come ad es. Arnesano ), e non certamente sedi provvisorie o inadeguate come qualcuno cerca di sostenere.
Si è assistito in questi anni alla nascita di un nuovo rapporto tra Università e territorio, alla crescita di una nuova realtà, quella dell'Università diffusa nell'hinterland leccese, secondo un modello già ampiamente sperimentato con successo in altre Università italiane ( es. Bologna ); tutti convinti che l'osmosi tra le competenze dell'Università e le culture dello stesso trovasse quell'auspicabile sintesi produttiva anche in settori delicati come lo spettacolo e la moda.
Ma se l'Università ha veramente a cuore la realizzazione del Polo Umanistico perché non costruirlo nel territorio del Comune di Monteroni, dove lo strumento urbanistico aveva già previsto e tipizzato una vasta area destinata all'Università; territorio che dispone ancora di aree libere per numerosi ettari, ubicate in una zona, a ridosso del territorio del Comune di Lecce, facilmente raggiungibile grazie alla tangenziale Ovest.
Un aspetto di grande rilievo è inoltre quello della utile vicinanza tra polo umanistico e polo scientifico; una vicinanza che non può che essere foriera di sinergie positive tra i due poli.
Crediamo inoltre che nessuno si sia posto il problema, cosa veramente grave, degli effetti deleteri che il polo umanistico, con la sua ubicazione, avrà sull'assetto urbano di Lecce e soprattutto sull'intera area metropolitana, e cioè su un territorio molto ampio che non riguarda solo il Comune di Arnesano e Monteroni , ma tutti i Comuni limitrofi.
Nessuno si preoccupa, tantomeno il Sindaco di Lecce e il Rettore, dei rischi che investono l'aspetto ambientale, l'assetto dei trasporti, la vivibilità e viabilità della Città, la triplicazione dei costi, la promiscuità data dalla vicinanza tra il Polo industriale leccese e lo sviluppo edilizio universitario.
A questi fattori vanno sicuramente aggiunti i risvolti sociali negativi che questo progetto porta con sé, a cominciare dal rischio di vedere sminuite le aspettative di tanti cittadini e famiglie dei Comuni dell'hinterland leccese, tutti ad alto tasso di disoccupazione, che proprio per la presenza dell'Università e per le rassicurazioni sulla sua permanenza , hanno investito le loro risorse in tante piccole attività e servizi ( Bar, tavole calde, trattorie, negozi di generi alimentari, affittacamere, copisterie, librerie, ecc.) e che ora rischiano di veder compromessa una importante fonte di guadagno.
E visto che Lecce è già cresciuta tanto in questi anni, con tutti gli aspetti negativi e positivi connessi, perché non consentire anche lo sviluppo e la crescita equilibrata, anche in termini culturali, dei Comuni limitrofi, dato che essi hanno sviluppato in questi anni una vocazione ormai consolidata, in un momento in cui autorevoli esponenti del mondo politico, sociale ed economico, ritengono necessario aprire un confronto costruttivo sulle tematiche dell'"area vasta" riguardanti la Città di Lecce e tutti i Comuni limitrofi.
Come si fa a parlare a destra e manca di Università del Salento, di Università diffusa sul territorio, di Grande Salento, quando poi si decide tutt'altro scegliendo di andare in direzione opposta a quanto predicato e si continua ad accentrare tutto sul capoluogo.
Sia chiaro, le comunità locali non intendono svolgere un ruolo di freno alla crescita dell'Ateneo Salentino, anché perché lo hanno oggettivamente sempre sostenuto; essi si aspettano però che la centralità dell'Università nei processi di sviluppo del territorio si accompagni ad una prassi di concertazione delle scelte strategiche che legano tutti gli attori dello sviluppo; un rispetto per il territorio che deve sostanziarsi nei fatti e non solo nelle parole di circostanza.
Bene ha fatto, in tal senso, il Presidente della Provincia di Lecce Sen. Pellegrino a dare risalto ai veri aspetti politici e amministrativi della vicenda Polo Umanistico, che sono quelli di una scelta poco razionale nell'indicazione del sito, della mancanza di volontà di discutere e trovare un intesa con i Sindaci dei Comuni di Arnesano e Monteroni, di un Comune capoluogo e di un'Università che continuano a ragionare con una logica di non apertura al confronto.
Sarebbe stato sicuramente utile rispondere all'invito fatto dal Presidente Pellegrino all'Assessore Regionale Barbanente, al Rettore Limone, al Sindaco del Comune di Lecce per discutere del problema, insieme ai Sindaci dei Comuni di Monteroni e Arnesano, e pervenire quindi ad una rimodulazione del progetto Polo Umanistico così come concepito.
Invece si è preferito far finta di nulla, si è voluto procedere senza confronto.
Il Sindaco di Lecce chiede ora chiarezza sul Polo Umanistico, convocando per il 6 o per l'11 c.m., un incontro interistituzionale tra Regione, Provincia e Università, con lo scopo di verificare il persistere o meno della volontà degli Enti che hanno sottoscritto l'Accordo di Programma.
Come Sindaci di due Comunità direttamente coinvolte nella vicenda Polo Umanistico, ma ancora una volta esclusi da qualsiasi percorso partecipativo,
LE CHIEDIAMO
confidando nella Sua sensibilità e vocazione all'ascolto, un incontro urgente per meglio esporre quanto sopra.
lì, 02 novembre 2006
IL SINDACO DI ARNESANO
IL SINDACO DI MONTERONI DI LECCE
Giovanni Madaro Marcello Manca
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