Stemma
Raffigurati tre colli stilizzati; su quello centrale si leva una fiamma

Nel corso dei secoli tale immagine è stata più volte rimaneggiata; l'esemplare più antico dello stemma, datato 1665 e scolpito ai lati dell'altare maggiore della Chiesa Matrice, presenta sì una fiamma, ma essa si erge su una sagoma formata da tre sporgenze arrotondate che solo con molta fantasia si possono identificare in tre montagnole.
A prima vista l'immagine dell'emblema appare estranea alle caratteristiche del paese, non essendo questo un territorio di natura montuosa: anzi, come vedremo in seguito la morfologia è di tutt'altra natura. A complicare ancora di più il tentativo di interpretazione s'è messo anche Giacomo Arditi che nella sua «Corografia» facendo appunto riferimento allo stemma di Arnesano, così scrive: «Arma ond'è crederla dei marchesi più del Comune», come dire che il simbolo del paese sarebbe quello di una delle famiglie feudatarie del luogo. Ma è una informazione fuorviante perché signori di Arnesano aventi titolo marchesale furono i Marescallo, che possedettero il feudo dal 1613 sino alla fine del secolo, e i Prato, loro successori, che furono i padroni sino al 1806 (data di cessazione della feudalità): entrambe le famiglie non avevano nel blasone l'immagine riprodotta nello stemma comunale. Ecco allora la necessità di ricorrere all'immagine evocata dal nome del paese: metodo piuttosto empirico di interpretazione del blasone comunale, ma è l'unico in mancanza di fonti certe e di riferimenti credibili. [...]
Il nome di Arnesano, dunque, avrebbe tratto origine dal composto latino «aer sanus» (aria salubre) per via del clima mite del luogo e della purezza dell'aria che vi si respirava, tanto che il casale era meta di chi soffriva di malattie respiratorie. Da «aer sanus» derivò Arnisani, in seguito trasformatosi in Arnesano.
La raffigurazione dello stemma sarebbe quindi collegata al toponimo: la fiamma che fuoriesce dal ponticello centrale, quasi si tratti di un piccolo vulcano, simboleggerebbe, infatti, la potenza purificatrice e rigeneratrice del fuoco che brucia ogni impurità delle cose e dell'aria. Questo significato simbolico del fuoco è sancito tra l'altro dagli innumerevoli riti di purificazione tipici delle culture contadine: l'incendio delle stoppie, per esempio, al di là della funzione specifica, significa la distruzione delle forze del male e annuncia la rinascita della natura.
Ma se l'elemento simbolico del fuoco potrebbe trovare una qualche attinenza con la caratteristica principale di Arnesano, cioè la sua aria pulita, la stessa cosa non può dirsi per quei tre monticelli che non solo sono estranei alla morfologia del territorio, ma ne sono addirittura l'esatto contrario.
Infatti, secondo la più recente ed attendibile interpretazione del toponimo, proposta da Mario Cazzato e supportata da fonti onomastiche e storico-archeologiche, il nome di Arnesano deriverebbe da «arna», formazione linguistica di origine mediterranea che significa «concavità», «letto di fiume», «avvallamento». Non è un'ipotesi azzardata: il territorio di Arnesano è situato, infatti, al centro della «Cupa», una delle depressioni più accentuate della penisola salentina. Quei piccoli rilievi dello stemma sono perciò un controsenso, fenomeno frequente nell'araldica paesana, perché spesso l'immagine civica è stata scelta non sulla scorta di documenti o di una situazione oggettiva, ma in base a criteri approssimativi e soggettivi.
Tratto da: Maria Fatima Rollo, Arnesano, in "Gli stemmi raccontano", a cura di Antonio Maglio, supplemento al numero odierno di "Quotidiano", Lecce, dicembre 1993, fasc. 1, p. 27.